Il Primo ministro belga Charles Michel si è dimesso. La guida dell’esecutivo del Belgio ha deciso di lasciare dopo la spaccatura nella maggioranza sul Global compact.
BRUXELLES – Charles Michel ha annunciato le proprie dimissioni. La decisione del Primo ministro del Belgio è stata comunicata durante un discorso in Parlamento. Ora l’iter istituzionale prevede che il capo dell’esecutivo dimissionario si rechi dal Re.
La crisi di Governo
La situazione politica in Belgio si è fatta critica dopo che il governo Michel ha aderito al Global compact, il patto mondiale dell’Onu sui rifugiati e sui migranti. Il partito di maggioranza N-va ha deciso di uscire dall’esecutivo: l’Alleanza neo-fiamminga, dopo il deludente risultato delle amministrative, teme di essere scavalcato a destra dal partito xenofobo Vlaams Belang. E così, dopo quattro anni al governo con liberali e cristianodemocratici, l’N-va ha provocato un’altra crisi di Governo. Il partito nazionalista è stato oggetto della pressione delle manifestazioni dello scorso 8-9 dicembre capeggiate da Marine Le Pen e Steve Bannon, l’ex consigliere di Trump.
La mozione di sfiducia
Le difficoltà di Michel hanno spinto l’opposizione composta da Socialisti e Verdi a presentare una mozione di sfiducia. E così il capo del Governo ha deciso di dimettersi. Anche perché la ricerca di alleanze per arrivare a approvare le legge di bilancio e poi attendere le elezioni a maggio 2019 si è fatta assai complicata. Ora la palla passa al Re, il quale ha davanti due possibili decisioni: l’esercizio provvisorio o le elezioni anticipate.